III TAPPA Burgos
- Sahagun km 135 (martedì 29 giugno)
Partiamo alle 8.45 da Burgos, facendo attenzione ai vetri per terra, residui della nottata di baldoria; qualche gruppo di … festeggiatori vaga ancora inebetito per la città. Imbocchiamo la strada 120 e davanti a noi si apre il grandioso paesaggio della meseta castigliana con estensioni a perdita d’occhio di cereali. Emergono di tanto in tanto campanili sormontati da nidi di cicogne. La strada, però, non è pianeggiante ed in alcuni punti si sfiorano i 1000 m di quota.
A Villasandino si piega a sin. e attraverso un paesaggio agricolo-pastorale che mi ricorda la Marsica abruzzese, si giunge a Castrojeriz, antico insediamento visigotico, ricordato dal castello diroccato. Ci fermiamo per un rifornimento idrico presso una bella fontana in pietra.
Dopo Castrojeriz la strada sale rapidamente fino a circa 900 m. di quota per poi discendere verso Fromista. La pavimentazione è pessima, con effetto “pavé”, ma il paesaggio è verde con una campagna ben irrigata. Fromista ci accoglie in un sole accecante. Sostiamo vicino alla splendida chiesa romanica di S.Martin (1035), dove otteniamo il timbro della giornata. Il nome della città ricorda la ricchezza del frumento al tempo del dominio romano. In chiesa prendiamo il timbro delle giornata.
Dopo uno spuntino ripartiamo. La strada è in rifacimento e per molti km si alterna sterrato ed asfalto fresco. Facciamo ancora una sosta a Carrion de Los Condes, piccolo centro ricco di antiche memorie. Splendida la facciata della chiesa di Santiago. Usciamo dalla cittadina passando su un bel ponte medievale.
I quaranta km. che ci separano da Sahagun sono i più duri perché al caldo si unisce un fastidioso vento contrario. Enormi macchine per movimento terra costruiscono ex novo la superstrada e sollevano nuvole di polvere. Facciamo ancora un rifornimento idrico a S.Nicolas del Real Camino (abbiamo sempre trovato acqua lungo il Camino) e finalmente giungiamo a Sahagun, cittadina agricola, polverosa e con edifici bassi, dominata dai maestosi campanili delle chiese romaniche, unici resti di una passata grandezza. La città, dedicata a San Fagun (Sanctus Facundus martire di epoca imperiale), fu nel medioevo importante centro monastico benedettino lungo il Camino, e raggiunse il massimo splendore con l’abbazia cluniacense di San Facondo (sec,XI e XII). I pochi Hostal sono affollati di ciclo-turisti come noi, ma troviamo ugualmente una sistemazione decente. Il vecchio Hostal con fumoso bar al piano terra ci accoglie con una stanza al terzo piano (tercero piso), che raggiungiamo con fatica trascinandoci le borse. La stanza è piccola e calda; Gianluigi deciderà di dormire sul balcone.
Un ristorante-pizzeria con un accogliente giardino interno è gradita sorpresa dopo una giornata faticosa.
Abbiamo percorso 135 km.
Scheda tecnica della tappa Cartina e profilo altimetrico